Il nostro viaggio lungo la storia della cosmesi parte dal popolo degli Egizi. Nonostante le prime tracce di trucco risalgano all’uomo primitivo, che usava colorarsi la pelle per mimetizzarsi come testimoniato dai graffiti ritrovati nelle grotte, è proprio agli Egizi che si riconosce il fatto di essere stati i primi ad utilizzare il make-up a scopo estetico. Gli Egizi, infatti, utilizzavano una grande quantità di prodotti, quali pomate e unguenti e pigmenti per l’igiene, la cura e l’abbellimento del corpo, ma anche per motivi religiosi.
Possiamo con certezza asserire quanto detto in quanto, di tutti i popoli antichi, gli Egizi sono sicuramente quello che ha lasciato maggiori testimonianze scritte e non riguardo il largo uso e consumo di cosmetici. Ci teniamo a ricordare che parte dei ritrovamenti sono oggi presenti al Museo Egizio di Torino.
La sua associazione ad alcuni dèi spiega come questa pratica avesse significati ben più profondi del mero scopo estetico. Chi non conosce Iside, la dea della bellezza? Si ricordano poi Bes, il dio dell’arte cosmetica, Toth quello delle formulazioni cosmetiche e Nefertem, il dio dei profumi.
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Le pratiche di skincare in Egitto
Le pratiche cosmetiche miravano in primis a risolvere problemi di igiene quotidiana, come il sudore. Per porvi rimedio venivano preparati deodoranti dalla consistenza viscosa, a base di scorze di carruba e resine profumate, da spalmare su tutto il corpo. Tante volte la pelle veniva cosparsa con burri e oli per proteggerla dalle intemperie e mantenerla, potremmo dire oggi, idratata. In particolare, venivano prodotte creme idratanti per ammorbidire la pelle, ma anche impacchi per curare diversi tipi di irritazione.
Un’altra pratica molto usata da uomini e donne era quella di radersi i capelli e di ricoprire il capo con una parrucca che richiedeva non poche cure e attenzioni. Un altro problema erano le possibili (e facili) scottature, per questo creme idratanti, oli e unguenti erano considerati beni di prima necessità, utilizzati anche dalla popolazione più povera per difendersi da sole e vento
In particolare, venivano prodotte creme idratanti per ammorbidire la pelle, ma anche impacchi per curare diversi tipi di irritazione! Cleopatra non merita solo la nomina di regina d’Egitto, ma anche di regina del Beauty, al pari forse delle Beauty Star di oggi, in quanto lanciò delle usanze e delle abitudini beauty estremamente singolari e innovative per l’epoca, ma che negli anni hanno dimostrato quanto fossero benefiche, come l’utilizzo del latte di asina molto delicato sulla pelle.
Un trucco importante per occhi e labbra
L’usanza di un trucco intenso e vivace era diffuso, sia tra uomini e sia tra donne. Grande attenzione si dava agli occhi: illuminati con tonalità dell’azzurro sulla palpebra superiore e del verde su quella inferiore e contornati con kohl nero (l’antenato della nostra matita e del nostro eyeliner). Viso e décolleté venivano coperti con cerussa (antenata della nostra cipria), gli zigomi messi in risalto con ocra gialla e infine le labbra, dipinte di un rosso intenso.
Il trucco occhi non aveva solo un valore estetico, ma anche funzionale e spirituale: serviva infatti sia a proteggere dagli agenti esterni – anche se esso stesso a lungo andare risultava velenoso – sia a tenere lontani gli spiriti maligni, secondo una credenza che associava gli occhi truccati a quelli del dio Ra e del dio Horus.
L’importanza dei profumi nell’Egitto
Anche i profumi hanno assunto un valore particolare nell’Antico Egitto. Non a caso, il primo profumo della storia è nato proprio qui: si tratta del Kyphi, una miscela a base di 16 piante selvatiche ( tra cui olio di pistacchio, menta, mirra e ginepro) considerata sacra e dalle proprietà rilassanti.
Le essenze profumate avevano diversi scopi. Primo fra tutti, ridurre gli spiacevoli odori di una pelle perennemente a contatto con sole e caldo afoso o come rituale di bellezza: donne e uomini davano molta importanza alla profumazione del corpo e dell’ambiente, utilizzando le essenze naturali ricavate dai prodotti di quella terra. Leggenda narra che Cleopatra accolse Marco Antonio con una nave dalle vele profumate!
Anche in questo caso esiste una correlazione tra essenze e spiritualità: secondo il Libro dei Morti, i corpi dei defunti venivano cosparsi di oli profumati personalizzati, così da essere riconosciuti una volta giunti nell’Aldilà, dinanzi al dio Osiride.
Ti è piaciuto questo appuntamento con la storia della cosmesi? Il viaggio continua… nei prossimi articoli del nostro blog!
FONTI
“Storia del make up. Dall’antico Egitto agli inizi del ‘900” di Annamaria Lupacchino
“Trucco e bellezza nell’antichità” di Rossano De Cesaris